TikTokRefugees

A gennaio 2025 è successa una cosa buffa e apparentemente di poco conto.
Quando il bando di Trump su Tik Tok sembrava chiudere la piattaforma agli americani, migliaia di loro hanno invaso Xiaohongshu.

Libretto Rosso MAOTikTokRefugees

Xiaohongshu

Xiaohongshu è una app cinese, simile a Tik Tok, dal nome particolare: letteralmente significa “Piccolo Libro Rosso” (in inglese conosciuta come Red Note). E strizza chiaramente l’occhio al celebre Libretto Rosso di Mao.

Solo che al posto delle massime rivoluzionarie ci sono i consigli lifestyle degli influencer.
Un ironico caso di rebranding della propaganda in chiave pop.

Il 13 gennaio dunque Xiaohongshu scala le classifiche dell’App Store USA, superando ogni aspettativa.

Xiaohongshu - Rednote

I rifugiati di Tik Tok

Gli americani esuli dalla piattaforma si definiscono #TikTokRefugees.
In 24 ore, l’hashtag esplode: oltre 27 milioni di visualizzazioni.

Ma perché approdare proprio lì? Perché non Douyin, la versione cinese di TikTok?
Perché per registrarsi a quella piattaforma serve la verifica tramite SMS su Sim cinese. Mentre su Xiaohongshu no, e inoltre l’app è disponibile su App Store e Google Play. Accessibile, globale, senza barriere regionali.

C’è qualcosa di ironico in tutto questo: mentre l’America chiude una porta digitale, i suoi cittadini aprono una finestra… su un’app cinese! Mentre si parla di controllo, censura e sicurezza, gli utenti scelgono “libertà”? altrove.

Come ha dichiarato Sarah Fotheringham, una lavoratrice di mensa scolastica di 37 anni nello Utah, alla BBC:

Sono solo una persona semplice che vive una vita semplice. Non ho nulla che la Cina non abbia, e se vogliono così tanto i miei dati, possono averli.”

 

Xiaohongshu - Red Note | Rivioluzione online

Il bando di Tik Tok

Il bando di TikTok è stato percepito da molti giovani americani come un attacco alla loro generazione. Come spiega John Wihbey, esperto di media alla Northeastern University

“Proprio come un grande evento catalizzante che si è verificato quando erano giovani e che ha in un certo senso plasmato l’identità e la politica, vietare TikTok potrebbe in un certo senso avere un impatto notevole sui giovani negli Stati Uniti. È possibile che questa generazione sviluppi una visione del mondo più cyberlibertaria. È possibile che prendano una direzione diversa perché vedono questi anziani imporre il loro spazio in un modo che trovano piuttosto dannoso e irrazionale“.

TikTok era la loro piazza, il loro specchio.

Xiaohongshu Cina

Who Is Behind RedNote, the Chinese App Attracting TikTok Users?


Globalizzazione

La risposta cinese? accogliente.
Su Xiaohongshu, utenti locali si affrettano a dare il benvenuto ai nuovi arrivati, offrendo consigli, video tutorial, e persino corsi gratuiti di lingua.
Ma non è tutto rose e fiori: l’aumento improvviso di contenuti stranieri solleva problemi di moderazione e governance.
Xiaohongshu si trova tra due fuochi: l’attrattiva globale e le regole del cyberspazio cinese.

Come ha detto Hu Xijin, voce influente del panorama mediatico cinese,

“Questa è un’opportunità rara”.

“Xiaohongshu è un importante punto di accesso a una Cina virtuale. In circostanze normali, è piuttosto difficile attrarre un afflusso massiccio di utenti stranieri. Tuttavia, a causa dell’attuale disordine interno negli Stati Uniti, un numero significativo di ‘rifugiati’ sta fuggendo a Xiaohongshu. Questo sviluppo non dovrebbe essere visto principalmente come un rischio, ma come una rara opportunità.
In altre parole, le opportunità qui superano di gran lunga i rischi. Pertanto, la nostra prima risposta dovrebbe essere quella di accogliere i rifugiati di TikTok a Xiaohongshu, in Cina, con una mentalità aperta, piuttosto che lasciarci intimidire dall’ondata travolgente di ‘rifugiati’.
La Cina è uno dei più proattivi sostenitori della globalizzazione, eppure gli Stati Uniti e l’Occidente ci hanno costantemente sottoposto ad attacchi ideologici e non hanno mai abbandonato i loro tentativi di sovversione. Di conseguenza, la Cina è stata a lungo sulla difensiva nell’ambito dell’opinione pubblica, con Internet come uno dei principali campi di battaglia”.

Hu Xijin

Benvenuti nel nuovo mondo.

Questa migrazione rappresenta solo un trend passeggero o è un segnale?
La Generazione Z – che vive ormai più dentro ‘patrie’ globali che nazionali – non riconosce più le giurisdizioni statali, quanto meno (per ora), nel mondo digitale?
Le Big Tech sono oggi il vero potere e chi domina il digitale controlla il potere?

Come ha scritto un utente cinese accogliendo i nuovi arrivati:

“Non siete rifugiati. Siete esploratori. Benvenuti nel nuovo mondo.”


Rifugiati americani

Rifugiati americani è un termine che non credo sia mai capitato di leggere. Ma ecco come continua Hu Xijin:
TikTok ha dimostrato la capacità della Cina di rimanere aperta nella sfera digitale.
Il massiccio afflusso di ‘rifugiati americani‘ a Xiaohongshu dimostra che la forza interna accumulata dalla Cina ha raggiunto una soglia critica“.

 

Dinamiche di potere online

A gennaio, dicevamo, è successa una cosa buffa e apparentemente di poco conto.
Eppure Hu Xijin ci ricorda:

“Questo sviluppo funge da innesco per riequilibrare le dinamiche di potere online tra Cina e Stati Uniti”.

Dinamiche di potere online.
Solo online?

 

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