Benvenuti nell’era delle elezioni con l’intelligenza artificiale generativa

Il 2024 è stato l’anno in cui un miliardo di cittadini ha votato in tutto il mondo. Ed è stato quello che ha inaugurato l’era delle elezioni con l’intelligenza artificiale generativa. Ma la democrazia non era pronta per il test dell’intelligenza artificiale.

Qualche giorno fa, OpenAI ha rivelato che alcuni canali cinesi hanno usato ChatGPT per diffondere disinformazione in America Latina. L’hanno chiamata “malcontento sponsorizzato“! (ma dovremmo credere che solo “gli altri” usino questi strumenti per influenzare opinioni e voti?).

Election 2024 World

Nel 2024 un miliardo di persone ha votato nel mondo con un ospite non invitato in cabina: l’Intelligenza Artificiale. Ma la nostra democrazia non era pronta, anche se sappiamo tutti quanto questa deve poter contare sul consenso di massa.

Del resto, ogni organizzazione – dai governi alle aziende Fortune 500, fino al comitato della festa di quartiere – prima ancora che sugli asset tangibili, si regge sul consenso delle persone (cittadini, clienti, dipendenti, azionisti, volontari…).

Ed oggi l’arma più potente per costruire questo consenso è l’AI.
Come l’alfabetizzazione un tempo, oggi l’alfabetizzazione digitale è la nuova frontiera della libertà collettiva.

Dobbiamo lavorare affinché la Rivoluzione Digitale diventi presto patrimonio di tutti: dalle aziende alle istituzioni, dai manager agli operatori del terzo settore, dagli educatori alla società civile.
Non come una competenza “nice to have”, ma come un imperativo strategico per il presente ed il futuro.