Gaza beach di Trump e le borsette Santanché, l’intelligenza artificiale e gli stereotipi.
Non parlerò dell’agghiacciante deep fake a palme e strisce su Gaza dal punto di vista politico. Di politico (politĭcus, cittadino) in questo, come nel delirio dell’ancora ministra del turismo italiano in Parlamento, non c’è nulla.
C’è soprattutto estetica. Estetica e arroganza. Estetica arrogante. Ma anche questo è un giudizio e non voglio entrarci, che ce ne sarebbero fin troppi.
Sottolineo invece gli stereotipi.
Personaggi che vivono, immaginano, conoscono e desiderano un mondo completamente stereotipato, con palme e piscine, statue dorate e tacchi a spillo a tenere su ipertrofici ego invecchiati male.
Immaginari antichi che a un giovane di oggi fanno l’effetto di un parruccone alla corte del re sole. Mummie incartapecorite bloccate su palafitte mentali raggrinzite, posticce, grottesche.
Immaginari che hanno riempito i dataset di apprendimento delle intelligenze artificiali generative coloniali, ed ora sputano, come mitragliatrici a ripetizione, terabyte di bossoli video al secondo.
Questa settimana, mentre lavoravo con Midjourney a creare immagini per un progetto di formazione e nuove tecnologie in Tunisia, mi sono dannata per ore a cercare di correggere, prompt dopo prompt, gli output demenziali che costringono ad associare senza vie d’uscita “nuove tecnologie” a “volti caucasici” e “scenari tunisini” a “scalcinate, miserevoli e velate fisionomie”. Bias cognitivi che affliggono i LLM che restituiscono risultati farneticanti.
Le intelligenze artificiali generative, potentissimi strumenti creativi, soffrono ancora, ridicolmente, di scarsa fantasia, immaginari stretti, antiquati, derelitti kitsch mummificatii e avvizziti, come i dataset che li hanno allenati, e come le dittature che oggi li governano.
Creativi di tutto il mondo, prendiamo questi immaginari e rovesciamoli!
Rieduchiamo e rialleniamo le AI con nuovi sogni, nuovi set di dati.
Centennials, Digitarians, Gen Z, iGen, Plurals, Post-Millennials, Zoomers, Generazione Alpha… prendete quei bacucchi tiranni e questi strumenti generativi ricchi di potenziale magia, e riprogettate tutto daccapo.
Con la vostra nuova estetica, con la vostra nuova forza, con le vostre energie pulite, autentiche, multiculturali, globali, miste, dirompenti, rivoluzionarie, anticonformiste, inclusive, irriverenti e iconoclaste.
Bruciamo gli stereotipi, non lasciamo che il passato colonizzi anche il nostro futuro, reale e digitale!