Digitale significa anche moneta
Il dollaro è oggi la valuta internazionale che tutti accettano. Questo perché gli USA, importando e comprando tantissimo, inondano il mondo di dollari. Così i paesi che hanno esportato verso gli Usa, e si ritrovano quei dollari, finiscono per finanziare il debito pubblico americano.
Ora però questo meccanismo è sempre più in crisi: gli USA hanno un deficit commerciale (comprano più beni di quanto ne vendano, servizi a parte) e un deficit pubblico (spendono più di quanto incassano) ormai insostenibili. Trump ha deciso di ridurre questi deficit (meno importazioni, meno spesa pubblica), ma allo stesso tempo vuole che il dollaro rimanga il re del mondo.
Come fa a conciliare le due cose? Se gli USA smettono di inondare il mondo di dollari, come faranno a mantenere il loro status di valuta globale?
Criptovalute e moneta digitale privata
La soluzione è DIGITALE e si chiama criptovaluta.
In particolare, si chiama STABLECOINS (Tether o USDC): si tratta di una criptovaluta privata agganciata però al valore del dollaro vero (uno stablecoin vale un dollaro) e sostenuta da buoni del Tesoro USA. In pratica, sono come dei mini-prestiti agli Stati Uniti, ma in formato digitale.
Trump sogna un mondo in cui le cripto diventano la nuova moneta digitale PRIVATA globale, con il dollaro (sintetico) sempre al centro.
Il mercato delle cripto è un po’ un farwest, pieno di opportunità, ma anche di opacità (evasione fiscale, riciclaggio, narcotrafficanti, hacker, ecc.). Biden ha provato a regolamentarlo, ma la Silicon Valley e gli anarcocapitalisti hanno detto: “No, grazie!” e si sono rivolti a Trump, che promette meno regole e più libertà.
Siamo pronti a una nuova egemonia della moneta statunitense, stavolta però digitale e PRIVATA? Ovvero fuori da ogni regolamentazione e controllo statale, stabilità e trasparenza, hackerabile, concentrata nelle mani di poche aziende private e attori non statali, che destabilizza il sistema finanziario esistente con rischio riduzione del credito e ricadute sulle economie reali?
Cosa si può fare per evitare o almeno contrastare questo scenario, in senso piu’ democratico?
Alcune ipotesi
- Una moneta digitale pubblica e trasparente per bilanciare il potere delle stablecoin private.
- Una valuta digitale pubblica europea come alternativa alle stablecoin private per evitarne almeno il monopolio. Dell’euro digitale la BCE ne parla dal 2021, quando è iniziata una fase di indagine, ora siamo nella fase preparatoria che si prevede concluderà a fine 2025, dopodiché il Consiglio direttivo valuterà se procedere o meno con l’emissione dell’euro digitale.
- Un’infrastruttura pubblica di pagamenti digitali open-source, cioè un sistema statale o sovranazionale in cui le persone possano detenere conti digitali direttamente presso la banca centrale, senza passare per intermediari privati.
- Oppure, per contrastare il dominio del dollaro, un riequilibrio con altre valute (euro, yuan, ecc.) o una moneta digitale globale più neutrale, gestita da un consorzio internazionale.
Il futuro dei pagamenti può essere digitale, ma senza lasciarlo in mano solo a pochi giganti del tech o a gruppi con agende politiche autoritarie e antidemocratiche.